I menischi

Introduzione

I menischi, due per ginocchio, uno interno ed uno esterno, sono due organi fibrocartilaginei a forma semilunare e sezione triangolare, interposti fra femore e tibia all'interno dell'articolazione del ginocchio. Assolvono a diverse funzioni prima fra tutte quella di ammortizzatori delle sollecitazioni di carico, come dei veri e propri cuscinetti in grado di assorbire e ridistribuire le forze trasmesse dal femore alla tibia durante la stazione eretta e la deambulazione. Per questa loro funzione sono dotati di una certa libertà di movimento che consente loro di adattarsi alle varie situazioni sia normali che patologiche (traumi distorsivi). Nonostante questa loro elasticità i menischi possono andare incontro a lesione che non solo ne compromette la funzione ma che talora rappresenta per il ginocchio un elemento di rischio di malfunzionamento e quindi di comparsa o aggravamento di altre patologie. Da tenere presente che, col passare degli anni, i menischi vanno incontro a degenerazione (meniscosi), molto chiaramente evidenziabile con la risonanza magnetica che però, entro certi limiti, può essere considerata fisiologica.

La patologia dei menischi
Si distingue una patologia congenita da una acquisita, quest'ultima può avere origine traumatica o degenerativa. Le alterazioni congenite dei menischi colpiscono quasi esclusivamente il menisco esterno che assume una forma a disco pieno (menisco discoide): si manifesta generalmente durante l'adolescenza con fenomeni di scatto e blocco articolare talora particolarmente eclatantii. In altri casi il menisco discoide può decorrere asintomatico per molti anni e manifestarsi solo in età adulta o addirittura evidenziarsi come reperto accidentale nel corso di risonanze magnetiche eseguite per altri motivi. La patologia traumatica colpisce soggetti giovani spesso durante l'attività sportiva a causa di sollecitazioni distorsive: in questo caso la lesione meniscale può essere isolata o associata a lesioni legamentose, in particolare quella del legamento crociato anteriore. Le lesioni degenerative si verificano invece a causa del progressioi indebolimento del tessuto meniscale legato al processo di invecchiamento (meniscosi); sono caratteristiche dell'età adulta matura e possono verificarsi per traumi di minima entità o addirittura senza che il paziente si renda conto di aver riportato alcun trauma. Un meccanismo tipico di rottura meniscale è rappresentato dal momento di rialzarsi dalla posizione accovacciata. In alcuni casi le lesioni degenerative del menisco esterno possono dar luogo ad una cisti parameniscale il cui significato clinico tuttavia non si discosta da quello delle altre lesioni del menisco esterno.

Sintomatologia

I sintomi della lesione meniscale (sindrome meniscale) sono rappresentati dal dolore, localizzato elettivamente in corrispondenza di uno dei menischi, dal gonfiore articolare, dall'ipotrofia del quadricipite e in alcuni casi dal "blocco" meccanico dell'articolazione che si verifica a seguito dello spostamento all'interno dell'articolazione di un frammento di menisco che impedisce l'estensione del ginocchio costringendo il paziente a mantenere il ginocchio flesso. Il blocco può essere temporaneo e risolversi spontaneamente o a seguito di particolari manovre, o permanente.

Trattamento

Il trattamento delle lesioni meniscali consiste nella maggior parte dei casi nella asportazione della porzione rotta di menisco eseguita per via artroscopica (meniscectomia parziale selettiva). In alcuni particolari casi di lesione, soprattutto in quelle associate a lesione legamentosa, può trovare indicazione la sutura del menisco (meniscopessi) eseguita allo scopo di conservarne la funzione. I tempi di recupero e di ritorno allo sport delle lesioni meniscali isolate trattate in artroscopia mediante menisicectomia variano in funzione di vari parametri e sono di solito contenuti in 2/3 giorni per la ripresa delle normali attività e in 3/6 settimane per il ritorno allo sport con tempi un po' più lunghi per gli interventi sul menisco esterno. I rischi e le complicanze delle mensicectomie artroscopiche sono gli stessi degli altri interventi artroscopici (vedi artroscopia di ginocchio). Nelle meniscosi senza franche rotture il trattamento è invece conservativo in quanto un menisco integro, ancorchè degenerato, svolge ancora in parte il proprio prezioso ruolo senza rischio di danno ad altre strutture, per cui ogni sforzo indirizzato alla sua conservazione deve essere considerato pienamente giustificato.

Gli effetti a distanza delle meniscectomie

Non vi è dubbio che i menischi svolgano un ruolo importante nei movimenti del ginocchio e che l'asportazione anche di una parte di uno di essi possa provocare dei cambiamenti nella biomeccanica articolare. Più in particolare la struttura che più risente della mancanza di un cuscinetto di protezione è la cartilagine articolare che viene a sopportare carichi maggiori del normale. Tuttavia in ginocchia con normale asse di carico e in assenza di altre lesioni (legamentose in primo luogo) una meniscectomia parziale selettiva non è destinata a provocare neppure col tempo alterazioni significative dal punto di vista clinico. Diverso è il discorso in caso di lesioni meniscali associate a lesioni legamentose o in caso di rilevanti deviazioni assiali del ginocchio (ginocchio varo o valgo); in questo caso la meniscectomia può effettivamente causare col tempo alterazioni significative della cartilagine articolare fino alla vera e propria artrosi del ginocchio. Per questo motivo vengono oggi sperimentati interventi di sostituzione meniscale con tessuti sintetici o di derivazione umana (trapianti da cadaveri) la cui reale efficacia nella prevenzione del danno artrosico non è tuttavia stata ancora dimostrata ed il cui impiego è limitato a casi molto selezionati.

PHOTOS

Anatomia del ginocchio

Lesione meniscale longitudinale

Lesione meniscale radiale

Lesione meniscale orizzontale

Lesione meniscale complessa

Lesione meniscale a manico di secchia

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